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RtF – dedicato a Jak e ai compagni ancora reclusi!!!

Oggi Sabato 3 marzo il gruppo di RtF si è diviso tra vari workshop e dibattiti: permacultura, sessimo, compostaggio e le attività in Valle di Susa. Per questa sera è prevista una grande festa per concludere il meeting torinese di cui tutti i partecipanti si sono detti soddisfatti.

L’intera iniziativa è stata dedicata agli arrestati No TAV e in particolare ad uno degli occupanti del Mezcal, Jak, che in questo momento non è con noi perchè sta sfuggendo al mandato di arresto per avere resistito alla polizia durante lo sgombero della libera repubblica della Maddalena e per il successivo assedio avvenuti questa estate.

Jak sarebbe qui con noi ad occupare le terre e a lottare in Val Susa anche per Luca, per questo abbiamo deciso di dedicargli queste giornate in cui siamo stati presenti anche per lui, con il desiderio di riaverlo presto accanto a noi!!!

Domani parteciperemo alla polentata e alla camminata per poi concludere salutando i nostri ospiti che faranno ritorno alle realtà europee da cui provengono o continueranno il loro viaggio.


Inizia Reclaim the Fields

Mercoledì 29 è iniziato il meeting di Rtf. I nuovi arrivati ed il gruppo formatosi con RtSeeds si sono integrati e hanno dato vita a nuove assemblee e workshop. Sono evidenti due priorità: la partecipazione alla lotta NO TAV e la volontà di occupare un terreno.

La giornata di ieri è stata dedicata ai vari workshop e alla preparazione dell’occupazione mentre la sera abbiamo raggiunto il movimento NO TAV, principalmente con l’intento di fare una presentazione di RtF ma date le circostanze non è stato possibile farla e si è raggiunto il corteo e occupata l’autostrada.

Oggi Venerdì 2 Maggio abbiamo occupato uno dei terreni demaniali del comune di Torino che è anche parte del progetto del TAV. Questo fazzoletto di terra resistito alla cementificazione si trova in corso Marche angolo corso Francia dove passerà il TAV nel suo tratto metropolitano insieme a metropolitana e autostrada in una serie di tunnel sottoterra. Abbiamo scelto questo, tra i terreni demaniali destinati alla svendita da parte dello stato, per la sua collocazione particolare che ci ha permesso di unire i due temi principali che hanno portato a Torino RtF: la riappropriazione e l’autogestione della terra e la lotta NO TAV.

Le iniziative di RtF sono state spostate lì per il pomeriggio metre alcuni si dedicavano alla lavorazione del terreno che è stato ribattezzato “Orto NO TAV” ed è stato zappato formando la scritta: NO TAV, sulla quale cresceranno fiori e ortaggi. Al termine della giornata tutti i partecipanti hanno deciso di ritornare verso il Mezcal in corteo bloccando corso Francia e poi il centro di Collegno per poi ritrovarsi per incontrare i ragazzi della ZAD che sono qui per presentare e discutere della lotta che stanno facendo contro l’aeroporto di Nantes.

Domani le energie saranno principalmente concentrate sulle iniziative NO TAV mentre stiamo progettando per domenica un’altra giornata all’orto.


Solidarietà da RtS/RtF

Il meeting di RtF è stato organizzato a Torino per l’interesse e la voglia di conoscere e condividere esperienze con il movimento NO TAV. In questi giorni si sono susseguiti avvenimenti molto importanti e gravi: l’ampliamento del non-cantiere, l’inizio dei lavori e il tentato omicidio di Luca. La lotta si è animata ed è tornata nel vivo e la solidarietà dei partecipanti al meeting non si è fatta attendere, dal corteo di sabato scorso ai blocchi di ieri e oggi.

Un segnale deciso è arrivato da molti di loro che si sono resi disponibili, in quanto agricoltori, a coltivare le terre di Luca e a creare una rete di contatti per portare questa proposta di azione di solidarietà oltre le montagne della valle, tra tutte quelle persone che come loro lottano per la terra.

Oltre a questo il meeting continua e nella prossima assemblea di domani mattina si organizzerà come far coincidere le attività con la lotta NO TAV. Per ora, l’incontro di giovedì primo marzo previsto nella sala polivalente di San Didero è spostato ai blocchi, molto probabilmente in quello principale sulla autostrada a Bussoleno.

Seguiranno aggiornamenti, rimanete sintonizzati sulle libere frequenze di Radio Blackout 105.250 fm.


Presentazione dibattito sulla ZAD

Siamo un gruppo di persone che vivono in Francia, in una zona occupata in
lotta contro un progetto di aeroporto ed una pianificazione urbana
megalomane che vuole distruggere piu’ di 2000 ettari di campagna. Questa
zona a 20 km a nord di Nantes, in Bretagna, si chiama ZAD, Zona dA
Difendere. La lotta contro l’aeroporto di Notre-Dame-des-Landes ha molti
punti in comune con, per esempio, quella contro la TAV in Val di Susa.

La resistenza dei contadini e degli abitanti e’ cominciata 40 anni fa, e
da due anni e mezzo numerose persone di molte nazionalita’ occupano le
case vuote, i boschi ed i terreni del futuro “non-aeroporto”.
In questo momento sembra che una fase della lotta si concluda perche’
molte delle case occupate hanno ricevuto un ordine di sgombero ( I terreni
ed I boschi pare che non ne abbiano bisogno e possono essere sgomberati in
qualsiasi momento), alcune in gennaio 2012 e altre in marzo ed il resto il
prossimo inverno. L’anno che viene prevede molte incertezze sugli
sgomberi, cosa mai accaduta finora e che ci ha permesso di curare altri
aspetti della lotta:
-la relazione, non sempre facile, con gli altri attori della lotta
(associazioni di agricoltori ed abitanti)
-la costruzione degli spazi di vita, scambio di saperi…
-la liberazione e coltivazione della terra con lo scopo di raggiungere
un’autonomia materiale
-l’opposizione diretta ai lavori sul territorio (ad esempio gli studi
preliminari)
-la partecipazione ad una campagna contro il gigante mondiale della
costruzione Vinci, multinazionale di origine francese che ha la
concessione del futuro aeroporto
-la solidarieta’ con altre lotte (in Francia ma anche in Italia-Val di
Susa, ed in Russia, contro un’autostrada progettata da Vinci)

L’idea e’ di raccontare cosa succede sulla ZAD, invitare il pubblico agli
eventi che si preparano in primavera (grossa manifestazione a Nantes,
manifestazioni di rioccupazione dopo le espulsioni, settimana di dibattito
sulla reappropriazione dello spazio in citta’ ed in campagna, settimana di
condivisione dei saperi…) e soprattutto animare un dibattito su alcune
tematiche alle quali i nostri compagni italiani sono certamente sensibili
(capitalismo verde, partenariato pubblico-privato, metropolizzazione,
grandi progetti inutili, autonomia….)

Per avere altre informazioni potete connettervi al sito della
ZAD :www.zad.nadir.org (il sito e’ in inglese e in francese, ma prevediamo
di mettere in linea rapidamente del materiale in italiano).

 


Solidarietà agli arrestati NOTAV – Comunicato Mezcal

Mercoledì 26 Gennaio una cinquantina di persone in Piemonte e nel resto d’Italia sono state svegliate con violenza ed arroganza dalle forze del disordine per perquisizioni ed arresti. L’operazione riguarda  la resistenza allo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena avvenuto il 27 Giugno e il successivo assedio del 3 Luglio.

Le persone arrestate sono in tutto 26, di cui due ancora irreperibili, accusati di aver resistito con “violenza” alle forze dell’ordine. Con questa operazione massiccia non vogliono soltanto privare della libertà una parte degli attivisti più o meno conosciuti ma rispolverano anche un vecchio tormentone ,che il popolo notav conosce dai tempi di Sole e Baleno: dividere il movimento in “buoni” e “cattivi”.

Una operazione che può avere successo solo mediaticamente visto il caloroso appoggio delle testate giornalistiche che hanno fatto da testimoni fornendo fotografie e video per aiutare i riconoscimenti (sono nominate nei verbali come fonti: LaPresse, CronacaQui ed altri). Giornali e telegiornali gridano alla cattura dei violenti nutrendo i beceri umanoidi all’ascolto con dettagli di intrecci perversi tra ex-Br, ex-Prima Linea e simili.

Queste macchinazioni non hanno impressionato chi ha vissuto questa lotta in prima persona. Chi si è ritrovato spalla contro spalla a difendere ciò che aveva costruito, non più solo la resistenza contro una nocività ma contro un intero sistema di sfruttamento. Una resistenza fatta di individui che hanno preso il territorio della Val Susa come punto di partenza per conoscere e intrecciarsi con altre lotte, per mettere in discussione la propria vita e come è organizzata stravolgendo il quotidiano. Gli stessi individui che gridarono: “Siamo tutti blackblock!” dopo i primi tentativi di divisione mossi dai giornali questa estate.

Questo attacco non ci fermerà, continueremo a lottare e lo faremo insieme a Gabriela, Jak, Matteo, Giorgio, Pino, Jacopo, Luca, Tobia, Federico, Alessio, Mario, Guido, Maja, Maurizio, Niccolò, Lorenzo, Marcelo, Filippo, Juan, Antonio, Samuele, Damiano, Zeno, Gabriele e Nicola.

LIBERI TUTTE! LIBERA TUTTI!

Mezcal Squat


Presentazione assemblea – allegato al Bollettino di Reclaim the Fields