INIZIATIVE PRECEDENTI

In questa sezione troverete materiali riguardanti iniziative recedenti all’assemblea di RtF che sono state fatte al Mezcal e in Torino e che rigurdano i temi che verranno trattati durante l’assemblea. Per saperne di più su RtF visita la sezione RECLAIM THE FIELDS mentre nella sezione CHI SIAMO troverai informazioni sul Mezcal e su Nautilus.

SPAZIO URBANO E AUTOGESTIONE

4 incontri per discutere di:
LO SPAZIO URBANO E L’AUTOGESTIONE. Dalla critica radicale della città al superamento della civiltà urbana.
19 ottobre – 2 -16 -30 novembre 2011
dalle 19,00 merenda sinoira Bellavita, porta ciò che vuoi trovare;
dalle 20,30 discussione;
Mezcal squat (parco della certosa Collegno bus 33/ metro fermata fermi)
Organizzano Mezcal e Nautilus

19 ottobre
Leonardo Lippolis
Le tecnologie urbane contro il vivente. Attualità situazionista nella critica della città totalitaria.

2 novembre
Riprendiamoci la terra. Presentazione di Reclaim the fields e a seguire Vittorio Sergi introdurrà la discussione raccontando della sua esperienza nel Chiapas.


16 novembre
Paolo Ranieri
La pratica della libertà 1
Democrazia diretta, autocostruzione, autoproduzione.

30 novembre
Sergio Ghirardi
La pratica della libertà 2
Dalla rivoluzione della vita quotidiana all’autogestione generalizzata.
“L’ipotesi di autogestione generalizzata ha soprattutto dinanzi a sé il terreno fertile dell’autocostruzione e di tutti quei progetti che privilegiano una gratuità da inventarsi in totale libertà creativa. Questo terreno ancora quasi vergine a causa dell’ossessione produttivistica che domina il mondo, implica un rovesciamento di prospettiva senza precedenti, una vera e propria rivoluzione culturale la cui urgenza è ormai fuori di dubbio.
Con il mio intervento mi propongo modestamente di legare la scintilla della critica della vita quotidiana con l’obiettivo finale dell’autogestione generalizzata della vita, provando a fare il punto sul contesto storico/politico attuale e cercando di delineare qualche elemento minimo di una politica sociale.
Ciò ci porterà inevitabilmente, credo, a discutere ancora di democrazia diretta o come si voglia chiamare qualunque modo di organizzazione egualitario di transizione dal vecchio mondo totalitario dell’economia politica a quella società del dono che si profila come suo possibile superamento”.

Sergio Ghirardi

 

 

Orti urbani

Gli orti possibili

Nella primavera 2011 un gruppo di persone  organizza una biciclettata in città per segnare, con un cartello, piccoli appezzamenti di terreno dove sarebbe possibile far nascere degli orti. Vengono visitati, parchi rive dei fiumi, prati abbandonati. Dopo qualche giorno due di questi luoghi pian piano incominciano a prendere vita come orti e a essere coltivati. A frequentarli sono per lo più giovani legati ad un’associazione molto informale – Tourinorto – e abitanti del quartiere.

Due di questi luoghi pian piano incominciano a prendere vita come orti e a essere coltivati. A frequentarli sono per lo più giovani legati ad un’associazione molto informale di amanti degli orti metropolitani – Tourinorto – e abitanti del quartiere. Insieme danno vita a due realtà che li accompagneranno per tutta l’estate: L’orto di Vanchiglietta  e Ortopolitano.

L’ Orto di Mirafiori

Il  22 marzo del 2009 un bel gruppo persone, per lo più legati alle case occupate, entra in uno spazio incolto lungo corso Caio Plinio a Torino, vicino a  di El Paso (un asilo occupato da oltre 20 anni) e inizia a  dissodarne il terreno per creare un orto urbano autogestito e aperto a tutti: l’orto di Mirafiori. L’area prescelta è vicino ad altri orti di vecchia data e a un terreno che da tempo gli abitanti del quartiere vorrebbero fosse trasformato in un giardino.

 

Dopo un pomeriggio di attività il terreno viene recintato. Si piantano anche alberi da frutto: fico, pesco, melograno, noce; alla fine della giornata il terreno è pronto per essere seminato. Per tutta l’estate gli Ortolani di ventura cureranno l’orto e alla fine della stagione ne raccoglieranno ottimi frutti.

Nella primavera del 2010, prima di iniziare la stagione delle semine, viene diffuso nel quartiere un volantino  in cui s’invitano le persone che vogliono  fare un orto ad unirsi agli Ortolani di ventura dissodando altro terreno. L’invito viene raccolto e l’orto  diventa un punto di aggregazione, oltre che per coltivare le proprie verdure, anche per vedersi, fare festa, presentare libri, ascoltare musica, assistere a spettacoli.

A novembre, dopo anni di disinteresse ed incuria, la Proprietà – le Ferrovie dello Stato – si fa viva ponendo, sulla staccionata che delimita tutta l’area, un cartello in cui si intima di lasciare quei luoghi entro pochi giorni, perché destinati ad essere “ripuliti”. Si forma un comitato di resistenza, che unisce ortolani e persone del quartiere; ci si organizza e mobilita per evitare che gli orti siano devastati, e gli alberi tagliati. Viene diffuso materiale di controinformazione, si progetta un’isola pedonale che comprenda piazza, orti e giardino.

La mobilitazione dà i suoi frutti: gli orti non subiranno alcun danno e così fino ad ora.

I SEMI DELLE DIS-CONCORDIE – SCAMBIO DEI SEMI

5-6 Marzo 2010
il Mezcal Occupato presenta:
I SEMI DELLA DIS-CONCORDIA due giorni per: scambio dei semi, info…

Molto tempo è passato da quando l’uomo era nomade, cacciatore-raccoglitore, individuo in grado di provvedere a se stesso. Molta strada ha percorso quest’uomo per poi diventare prima stanziale, allevatore-agricoltore, lavoratore specializzato, a mano a mano che i villaggi sono diventati conglomerati urbani con milioni di abitanti ed infine un consumatore-produttore quasi totalmente inadatto a vivere al di fuori della città.
In tutto questo percorso ha collezionato vantaggi tecnologici (cibo geneticamente modificato, riso pre-bollito ultra bianco e pastiglie di crusca, patate con amido e anticorpi monoclonali) ma ha scordato intere mitologie legate alla fertilità della terra, alla Grande Madre o alle due versioni Cibele e Dioniso.

Perso il senso del tempo solare, non meno del ciclo della luna (o del ciclo mestruale considerato come malessere da curare). Ignota la provenienza del cibo che ci arriva nel piatto. Se ci sono melanzane o pomodori (solanacee) a dicembre tutto ciò sembra normale ed accettabile come dedicare la propria vita all’accumulazione di carta-moneta.
I semi? Oggetti dal signficato sconosciuto ai più. Cosa possiamo fare noi homo sapiens (?) del III millenio per incominciare a recuperare in parte la strada abbandonata prima di divenatre cittadini allevati in batteria come polli da allevamento industriale?
Ne parleremo in questi due giorni.

20- 21 Febbraio 2009
il Mezcal Squat presenta:

I SEMI DELLE DIS-CORDIE due giorni per lo scambio dei semi e non solo..


Esistono attualmente sul nostro pianeta due opposte tensioni/visioni discordanti di come condurre l’esistenza e come organizzare la realtà circostante. Da una parte un drappello di multinazionali agrifarmaceutiche (Monsanto, Pharmacia, Bayer, Glaxo) che nella logica del profitto diffondono monocolture intensive, gestiscono quasi interamente il ciclo delle sementi promuovendo piante geneticamente modificate ed il correlato uso di cibo transgenico, vendendo semi sterili conciate con sostanze neurotossiche per le api…

Dall’altra parte ci sono gli individui che cercano di recuperare anche quella fetta di esistente legata all’approvvigionamento del proprio cibo e si scontrano contro queste semplici evidenze: se vuoi dei semi o compri sementi standard da coltura industriale oppure il libero scambio è diventato illegale (legge europea 43/ – 1998-), oppure legato alla compilazione di registri regionali per la conservazione del seme – ancora da costituire – , oppure dimostrare di coltivare una certa varietà di pianta da almeno 50 anni.

Abbiamo deciso di organizzare 2 giorni con il pretesto pratico e prezioso delle sementi da condividere e scambiare, per informarsi sulle tematiche inerenti il seme e la coltivazione in diverse realtà (urbane ed extraurbane), per discutere del possibile, tramite l’autogestione delle risorse e delle conoscenze e l’autoproduzione di ciò che manca e per individuare concordanze e discordanze con un altro modo di concepire il territorio.

Incontro informativo sull'E.F.S.A. ente responsabile di Ogm e relative sementi in Italia ed Europa